Tappeto erboso Vs supercaldo….come fare?

Tappeto erboso Vs supercaldo….come fare?

Il tappeto erboso, come si può evincere dalla letteratura scientifica in materia, con queste giornate molto calde sicuramente può soffrire di problemi legati alle alte temperature, alla gestione irrigua, a problemi di attacchi di insetti, ed in principal modo ad attacchi fungini che ne possono anche in modo molto evidente alterare la qualità estetica. 

Come fare per superare questo periodo di super stress per il tappeto erboso?

Aumentare altezza di taglio

Il prato, se tagliato più alto in periodi difficili, manifesta una migliore resistenza, richiede meno acqua/meno irrigazioni (che si traducono in minor rischio di attacchi fungini, che richiederebbero uso di fitofarmaci, il cui acquisto è limitato dalle attuali normative europee solo a professionisti del settore muniti di specifica abilitazione all’utilizzo).

    Il prato ingiallisce

    È normale che il tappeto erboso possa ingiallire durante periodi di stress (termici o idrici); desiderare un tappeto erboso verde 12 mesi all’anno è una forzatura e, in molti paesi del mondo (anche quelli con una cultura del tappeto erboso molto più datata del nostro), il prato può andare in riposo vegetativo. Le persone lo sanno e non si preoccupano: è normale che sia così se non piove per un discreto periodo di tempo. Pretendere una situazione diversa (prato sempreverde) è oneroso in termini di manodopera ed è antieconomico: in sostanza una cosa sforzata che ha senso in certe situazioni tipo il verde sportivo, molto meno credo nei nostri giardini residenziali.

    Preferire irrigazioni abbondanti ed infrequenti

    Ha poco senso dare al prato poca acqua ogni giorno, molto meglio irrigarlo molto un giorno e poi attendere giorni per irrigarlo ancora, fare delle ispezioni dentro al tappeto erboso con un coltellino ovvero creare, infilando il coltellino per tre lati nel terreno, una piramide inversa (profonda 4/5cm) la cui base sarà il il prato e, una volta estratta dalla superficie, questo ci consentirà di ispezionare a tatto con le dita l’umidità del suolo per decidere nuovi apporti idrici. Reinserire poi la piramide precedentemente estratta nello stesso posto e pestarla con il piede: non arrecherà nessun danno visivo al prato ma vi renderà più consci su come gestirlo.

    Il tappeto in qualche modo ci parla, sta a noi capire il suo linguaggio.

    Attendere senza paura un periodo stagionale con temperature più favorevoli

    Si, attendiamo il momento più favorevole per eventuali interventi di recupero del tappeto erboso attraverso l’uso di fertilizzanti, preferibilmente organici, e manteniamo lo sfalcio dello stesso con regolare frequenza (molto importante questo aspetto in quanto rimuovere continuamente le punte delle foglie del prato attraverso lo sfalcio lo stimola ad infittirsi); tutto ciò consentirà nella maggior parte dei casi un ritorno ad una buona densità ed ad un recupero in maniera naturale ad una adeguata qualità estetica.

    Il tappeto erboso prima di ingiallire per carenza idrica diventa bluastro e, se lo calpestate con un piede, l’impronta sulle foglie del prato stressato rimarrà molto più persistente rispetto ad un’area più umida, ovvero dove il prato è più tonico perché magari meglio irrigato oppure protetto dalle fronde di qualche albero. Se si presenta atono al calpestio, se possibile, non attendere per irrigarlo.

    Il prato, come anche accade per gli esseri umani, può essere sottoposto a situazioni di stress legate alle condizioni climatiche: chi ha scelto di avere un tappeto erboso naturale nel proprio giardino, oltre che ad avere numerosi benefici (produzione di ossigeno, rinfrescamento dell’ambiente circostante, riduzione delle erosioni, assorbimento delle particelle sottili dell’atmosfera) deve essere conscio di avere a che fare con un organismo vegetale vivente, che risponde in modo naturale alle condizioni che via via si presentano nelle diverse stagioni dell’anno.

    Certamente, gli impianti di irrigazione automatici sempre più diffusi nei nostri giardini sono un ottimo aiuto a supportare il prato specialmente nei mesi più caldi; tuttavia, essere pronti ad accettare che il tappeto erboso possa avere i suoi momenti di difficoltà, ci solleva dalla probabile possibilità con il tempo di disaffezionarci, a causa di un eccesso di attenzioni che il tappeto erboso richiede se si ha la pretesa di averlo perfettamente verde 12 mesi all’anno. 

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