Il prato e l’estate

Il prato e l’estate

Il periodo estivo è solitamente un periodo che mette alla prova la tenuta estetico qualitativa dei tappeti erbosi dei nostri giardini, dei parchi e anche delle aree a prato dedicate allo sport.

Se le essenze erbose che costituiscono il nostro spazio verde sono formate da essenze microterme, l’estate rappresenta il momento più difficile dell’anno, infatti nella letteratura scientifica di settore le essenze microterme tipo: Loietto perenne, Festuca arundinacea e Poa pratensis per citare le più utilizzate, si possono trovare a dover sopportare estremi termici vicini e a volte superiori a quelle che possono essere in grado di sopportare.

In un ottica che vuole allontanarsi da sistemi di gestione che prevedevano frequenti trattamenti con prodotti chimici, analizziamo brevemente sistemi di buone pratiche culturali in sintonia con l’ambiente e che ci permettono di continuare ad avere una buona qualità estetica del prato anche durante bil periodo estivo.

Aumentare l’altezza di taglio:

Alzare l’altezza di taglio di 2/3 cm rispetto al normale taglio primaverile ed autunnale favorisce un maggior approfondimento dell’apparato radicale per la ricerca dell’acqua, la pianta avrà maggiore superficie verde per fare la fotosintesi e produrre sostanze di riserva utili alla pianta nei momenti di stress.

Evitare di irrigare troppo il prato:

Meglio evitare di viziare il prato con le irrigazioni: è cosa nota che si deve evitare di irrigare nelle ore serali e preferire le prime ore del giorno, preferire quindi irrigazioni abbondanti ed infrequenti, piuttosto che irrigazioni giornaliere, in questo modo si riuscirà ad inumidire più in profondità il profilo del suolo e stimolare la crescita più profonda delle radici.

Syringe:

Non è altro che una leggera irrigazione nelle ore più calde; si, si può irrigare brevemente a mezzogiorno il prato per ridurre la traspirazione dello stesso.

Micorrize e Trichoderma:

Prima del gran caldo è preferibile inoculare il tappeto erboso con questi funghi benefici che entrano in simbiosi con le radici del prato migliorandone le prestazioni e proteggendolo dai funghi patogeni.

Fertilizzazione:

Preferire fertilizzanti organici oppure a lento rilascio se chimici al fine di evitare picchi nella crescita e conseguente aumento della salinità, acquisiamo la mentalità che se anche il prato è un pó meno spinto come nutrizione durante la fase estiva di stress termico avremmo un minore esposizione dello stesso agli attacchi di funghi patogeni.

Che fare se comunque il tappeto erboso viene attaccato da patogeni fungini?

Se il prato dovesse essere comunque attaccato da funghi patogeni, che costringeranno dove le attuali normative lo consentono all’uso di fitofarmaci, preferire trattamenti localizzati, ovvero solo dove il problema è presente piuttosto che trattare tutta la superficie, eseguire poi una applicazione di un buon compost per stimolare la ripresa della buona attività microbica del suolo.

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